Vincenzo Binetti and A. Terradura, Translators
«Molti erano studenti, altri erano hippy, freak e gente di strada, alcuni erano intellettuali, altri anarchici, ribelli, socialisti, comunisti di ferro [...] eredi dei formidabili beatnik, poeti, liberi pensatori, artisti, rocker, digger, wobblies», afferma Bill Ayers, uno dei principali protagonisti del '68 statunitense, nel raccontare la nascita e lo sviluppo delle lotte per i diritti civili, i movimenti dei neri, la contestazione degli studenti, l'opposizione alla guerra in Vietnam, insomma quel particolare momento politico e culturale dal quale sarebbe emersa una delle organizzazioni più radicali della storia americana: il Weather Underground.
Organizzazione rivoluzionaria clandestina attiva negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta, il Weather Underground si concentrò soprattutto sulla strategia del "portare la guerra del Vietnam dentro gli Usa", colpendo i simboli del potere americano ma senza ferire o uccidere con intenzionalità.
Fuoriusciti dal movimento studentesco, agli inizi del 1970, gli Weathermen fecero saltare alcuni uffici della centrale di polizia di New York. Poi, tra il 71 e il 75 colpirono il Campidoglio; "bombardarono" il Pentagono, in risposta all'attacco aereo di Hanoi; portarono a termine un attentato contro la multinazionale I.T.T., per la parte avuta nel colpo di stato in Cile; fecero saltare l'ufficio del procuratore generale della California e alcuni uffici del Dipartimento di Stato.
Dopo la fine della guerra in Vietnam, la attività dei Weathermen scemarono. Le illegalità compiute dall'FBI nelle operazioni di indagine portarono alla caduta di molte accuse verso i membri dell'organizzazione, che sopravvisse fino all'inizio degli anni Ottanta per poi dissolversi definitivamente.